#Navigli Milano
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pier-carlo-universe · 12 days ago
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Le mani dell'anima - Una poesia immaginata in omaggio ad Alda Merini. Recensione di Alessandria today
Un tributo alla poetessa dei Navigli che ha trasformato dolore e passione in versi immortali
Un tributo alla poetessa dei Navigli che ha trasformato dolore e passione in versi immortali. Poesia: Le mani dell’anima Ho cercato di afferrare il tempo,ma mi è sfuggito tra le dita,come acqua fredda al mattino.Eppure, ogni goccia mi parla di te. Le mani dell’anima sono graffiate,dai rovi di un amore mai quieto,da silenzi che urlano nel cuoree carezze che restano sospese. Le notti sono…
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mchiti · 1 year ago
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guys I talked to some newcastle fans this morning this is a mood and they are absolutyely crazy I’m in tears
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fashionbooksmilano · 11 months ago
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Journal de Voyage Milano dei Navigli
Photo : Umberto Torromacco, Impaginazione : Celeste Vergottini
Franco Maria Ricci, Milano 2002, 150 pagine, 25x16cm, ril. in seta
euro 20,00
email if you want to buy [email protected]
02/02/24
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mchiti · 1 year ago
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youtube
haha...... getting ready
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armandoandrea2 · 2 months ago
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Milano navigli
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i-am-a-polpetta · 6 months ago
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oggi è lunedì.
sui navigli c'era il maxi schermo del bar che trasmetteva la partita e siamo arrivate proprio nel momento in cui abbiamo parato il rigore.
fuori sul balcone non si sentono i suoni caratteristici della baia, però c'è molta pace in questa zona di Milano. oggi io e la mia ragazza siamo andate nel posto in cui ci siamo baciate per la prima volta.
lo so che non è passato chissà quale quantità di tempo però ogni volta che ripercorro qualcosa che ho fatto con lei, mi rendo conto di avere accanto una persona che mi ama davvero per la pazza in culo che sono. a volte non mi sembra quasi possibile e nella mia testa malata fanno a gara le voci che mi dicono che devo rimanere da sola perché questo amore non è per le persone come me.
è lunedì.
sul balcone c'è un profumo di basilico greco che ti fa sentire come se i suoni della baia li sentissi ancora.
domani torno a casa e un po' vorrei non tornarci.
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gabryellamoon · 1 month ago
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Scritte trovate per le strade di Milano (Navigli)
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donaruz · 1 year ago
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Oggi avrebbe compiuto 79 anni l'indimenticabile cantautore e chitarrista Ivan Graziani (Teramo, 6 ottobre 1945 – Novafeltria, 1º gennaio 1997).
Buon compleanno poeta con la chitarra , ovunque tu sia!🎸❤
Ivan Graziani è stato e rimane un caso anomalo nel mondo musicale italiano, in grado di collaborare con una serie impressionante di artisti (da Venditti alla P.F.M. l’elenco sarebbe davvero troppo lungo) rimanendo sempre perfettamente riconoscibile e musicalmente incorruttibile. Qualche anno addietro uno tra i più geniali dei suoi colleghi, Edoardo Bennato, durante un concerto a Teramo, città di Ivan, raccontò un suo personale ricordo risalente agli anni ’60 quando, giovane musicista esordiente, andò a Milano a tentare la fortuna in quella che, almeno allora, era la vera capitale della nostra industria discografica, nonché il regno delle edizioni musicali. Una sera, insieme ad alcuni amici, passeggiando per i Navigli sentì, proveniente da uno di quei locali sotterranei dove si suonava dal vivo, una musica che lo catturò magnetica… tanto che scese le scale urlando: “Questo è il suono che vado cercando da sempre!“.
Inutile dire che “quel” suono proveniva dalla chitarra di Ivan Graziani, e che i due, da quel momento diventarono amici, scritturati entrambi dalla Numero 1 di Battisti e Mogol
Atlantide
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alessandro-accebbi · 1 year ago
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I Navigli, MILANO, Italy 🇮🇹
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mucillo · 9 months ago
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"Tra le tue braccia”
( navigli Milano)
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"C’è un posto nel mondo
dove il cuore batte forte,
dove rimani senza fiato,
per quanta emozione provi,
dove il tempo si ferma
e non hai più l’età;
quel posto è tra le tue braccia
in cui non invecchia il cuore,
mentre la mente non smette mai di sognare…
Da lì fuggir non potrò
poiché la fantasia d’incanto
risente il nostro calore e no…
non permetterò mai
ch’io possa rinunciar a chi
d’amor mi sa far volar".
Alda Merini
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curiositasmundi · 1 year ago
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[...]
E così anche Vizzardelli ha avuto il suo quarto d’ora di celebrità. Come in un romanzo di Kafka, ma in versione Lidl, lo raggiungono gli agenti della Divisione Investigazioni Generali e Operazioni Speciali, la Digos. Già il nome dovrebbe suscitare terrore e, per l’appunto, lo identificano. Gli chiedono i documenti e, quel che è peggio, lui li consegna. Anzi, li fotografa col suo telefonino (quello della polizia non funziona) e li invia, chinando di buon grado il capo alla propria normalizzazione. Intanto il culturame grida allo scandalo, al clima pesante del Paese, al fascismo che ritorna strisciante. A Vizzardelli è dedicata qualche apparizione nel santuario televisivo, un paio di editoriali benpensanti. I martiri da salotto esibiscono a favore di telecamera i loro documenti: si autoidentificano per un po’ di pelosa e veloce solidarietà all’urlatore loggionista. Ancora per qualche giorno seguiranno un altro po’ di strumentalizzazioni bigotte e poi, c’è da giurarci, ci si dimenticherà di questo perché qualcuno fermerà un altro treno in corsa, o perché qualcuno ha messo una stella rossa a sormontare l’albero di Natale della Capitale o perché qualcun altro ha messo liquido verde nei navigli. Invece quella richiesta di “identificazione” è grave. Gravissima. Perché denuncia un clima, è vero. Ma non un clima recente. Un clima che ha oramai troppi anni e al quale sembriamo assuefatti.
Quello in cui è obbligatorio avere con sé i documenti, anche se si passeggia per strada, anche se si mangia una pizza, anche se si dice un’ovvietà retorica in un teatro impomatato. Un mondo in cui dobbiamo continuamente essere visionati dalle telecamere, seguiti, verificati, controllati, tarati, giudicati. Normalizzati. Un modello sociale in cui chi si ribella al prototipo binario “bene/male” offerto dallo Stato, vivrà infelice. Ma è lo Stato stesso che si offre di correggere i sovversivi. Il più forte dispone, il più debole obbedisce. Chi grida in un teatro frasi un po’ banali ma vagamente allusive, va identificato, anche se bonariamente. Gentilmente sorvegliato. Messo sotto controllo perché potrebbe essere un deviante dal sistema. Ma non è una novità di questo governo di centro-destra, o di destra, o di destra destra. È il mantra polveroso di una società di diseguali al quale si conformano da troppo tempo tutti. O quasi.
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armandoandrea2 · 8 months ago
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Lavandaie sui navigli - Milano
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anchesetuttinoino · 7 months ago
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Quelli che lavorano per pagarci le pensioni..🤬🤬
Milano, zona Navigli, sgominata una delle bande di spacciatori che infestano la città: sono tutti marocchini ed egiziani pregiudicati (pure una donna marocchina che aveva trasformato una casa occupata in un hub della droga) che si imponevano sul territorio anche attraverso spedizioni punitive contro i “concorrenti”.
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sabinerondissime · 1 year ago
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Milano Navigli
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rosefrancaise8 · 2 years ago
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MILAN
Flying Premium Economy, we emerged slightly saner from our long trip around the globe than what we have before, but walking the streets of Milan for four hours while we waited for our hotel room to be ready really put us to the test. We thought we had just about pulled it off when David tripped over some raised pavement only metres from home and fell gracefully into the path of oncoming pedestrians. One kind man stopped to see how he was and exhorted him to be careful - advice that is always well meant but completely gratuitous after the event. Thankfully the wrist and knee that took the brunt of the fall held no grudges and all was well.
The next day we took the ever-faithful Hop On Hop Off tourist bus to explore further afield. With the exception of the historic Corso Vittorio Emanuel shopping precinct and the astonishing Duomo, nothing seemed to be quite where we had left it when we were there in 2019. Not a day goes by when I don’t look out our living room window on the intersection below dominated by the Spreadeagle Hotel and think of the view of the roundabout we had from our hotel in Milan. That roundabout was nowhere to be found.
Our Linea B bus did however get us to the Zona dei Navigli, a very different neighbourhood that centres on the two remaining canals that once encircled Milan - the Naviglio Pavese and the Naviglio Grande. It is the place for vintage shopping, pizzas, cafes, clubs, gelato and street art, with the odd gondola ride thrown in. We opted for pizzas (mine with mortadella and pistachio pesto was particularly good) and coffee gelati. The bus also took us past the Palazzo Lombardia and other sleek, futuristic looking buildings of the more recently designed Garibaldi - Repubblica- Veresine district. The stories we listened to this time through our little red earpieces were of architects making a difference in the world, which was in stark contrast to those about weddings between wealthy families and fortunes restored by the random addition of dried fruit into bread dough (Panettone) and saffron into Risotto (Risotto Milanese). As usual, we missed many of the landmarks pointed out by our audio guide but it was a comfortable way to get around this big city.
Later that night we went to a family-run Osteria a few blocks from the hotel called Mamma Rosa that lived up to its recommendation for good, honest Italian food. Their through-put was admirable also. Those waiters moved fast to accommodate never-ending groups of diners arriving through the night but never made you feel that you were on a timeline.
We packed our bags afterwards, ready for a quick exit in the morning as we had a 10.05am train to Trieste. Standing below the digital timetable at Milano Central, David thought it an itinerary to die for.
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